Il Consiglio
Il Consiglio comunale è composto dal Sindaco e da un numero variabile di consiglieri (in questo caso 12), in funzione del numero di abitanti del Comune.
La durata del mandato è di 5 anni. Le modalità di elezione differiscono secondo la grandezza del Comune. Nei Comuni con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti è eletto sindaco il candidato alla carica che ottiene il maggior numero di voti, nel caso in cui il candidato sindaco più votato sia supportato da più liste, 2/3 dei seggi sono assegnati alla lista più votata (8 nel caso di comuni con 12 consiglieri assegnati e 11 nel caso di 16 consiglieri da eleggere). I seggi attribuiti alle liste battute sono assegnati proporzionalmente con il metodo D'Hondt o della media più alta.
Nei Comuni più grandi è previsto il ballottaggio tra i due candidati più votati qualora nessun candidato abbia raggiunto al primo turno la maggioranza assoluta dei voti validi. Al gruppo di liste collegate al candidato sindaco eletto sono attribuiti il 60% dei seggi assegnati al Comune; ai gruppi di liste collegati a candidati sindaci 'perdenti' è attribuito il residuo 40% dei seggi, purché detti gruppi abbiano superato uno sbarramento del 3%. È ammesso un ulteriore collegamento tra liste e candidati tra il primo e il secondo turno (il cosiddetto apparentamento).
Per gravi motivi il Consiglio può essere sciolto con decreto del Presidente della Repubblica su proposta del Ministero dell'Interno prima della scadenza naturale del mandato. In tal caso anche il sindaco e la giunta comunale decadono e sono sostituiti da un commissario.
Il Consiglio comunale è l'organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo del comune.
Le materie di competenza del Consiglio sono definite dalla legge. Tra le principali ci sono lo statuto dell'ente, il bilancio, il conto consuntivo, il piano urbanistico comunale, il piano delle opere pubbliche e le convenzioni tra gli enti locali.
Al Consiglio comunale il Sindaco sentita la Giunta presenta il "Documento programmatico di legislatura" che ha sostituito il ben più generico documento contenente gli indirizzi generali di governo. art. 46 comma 3 che ha modificato l'art. 16, L. 81/1993. In questa fase il Consiglio prende atto del programma che intende realizzare il Sindaco. con l'introduzione di questa norma contenuta nel testo unico D.Lgs. 267/2000, il legislatore non chiama più il Consiglio ad approvare programma sindacale.
I consigli comunali sono presieduti da un presidente eletto tra i consiglieri alla prima seduta.
Le sedute possono essere ordinarie, cioè quelle nelle quali sono iscritte le proposte di deliberazioni relative all'approvazione delle linee programmatiche di governo, del bilancio di previsione annuale e pluriennale e del rendiconto di gestione. Sono straordinarie le altre. Possono essere pubbliche oppure segrete (cioè senza pubblico) quando gli argomenti trattati possono ledere la riservatezza delle persone.
Il voto dei consiglieri comunali di regola è palese. È segreto nel caso in cui coinvolga persone.